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"NAWORA" Leo Records 2012

 

 

Mr.'s Stu Record Room July 2013

Although they’ve played together in a bewildering array of projects, Simon Nabatov, Nils Wogram & Tom Rainey hadn’t recorded as a trio until the late 2009 session that resulted in NAWORA. The blend of drummer Rainey’s stuttering beat, trombonist Wogram’s command of expressive multi-phonics and pianist Nabatov’s insistent left hand and stabbing right hand makes for a thrilling hour of powerful and unified improvisations. The three ease into Downstairs Upstairs, slowly coalescing into a more energetic call and response. Nonchalant Hint begins as a leisurely three-way conversation with lush piano chords and nonchalant trombone. The piece eventually moves into an unexpectedly heated display of forceful and emphatic playing instigated by Rainey’s burgeoning assault. Heroes Like Us is a sort of ballad with Wogram’s long tones leading the way. Never neglect the appeal of odd noises in improvised music. On Nail It, the sounds include bells rattling, trombone mouthpiece bleats and blats, and inside the piano strumming, leading up to a drifting and sparse section with an ominous feeling that builds to a climax then backs off. In an album full of abrupt shifts in tone and tempo, the ironically titled Persistence is a Virtue stands out for sheer weirdness. The first five minutes of the piece are serious and intense, driven by Nabatov’s fractured piano. Then … silence. Soon Rainey’s bass drum thumps away, followed by crazy and furious piano and strained trombone. From there, the music really soars. Strength meets strength in Both And, an occasion for hard focused playing leading to a calm conclusion. The finale, Dust-Tongued Bell, is another fitful and changeable vortex of sound. Wogram’s mournful multi-phonics set off in one direction while Nabatov works out on the keyboard and Rainey splinters the beat. The trombonist gets the field to himself about halfway through in a smeary, vocal tour de force. Wogram continues to hold the center as Rainey and Nabatov reenter the picture, and the piece reaches a climax before subsiding into silence. The beautifully nuanced and dynamic music of NAWORA is heartily recommended.

Stuart Kremsky

 
 

Bad Alchemy October 2012

Mit Nawora (LR 647) präsentiert LEO nach Roundup (LR 586) und Square Down (LR 607) das dritte Resultat eines Brainstormings, zu dem SIMON NABATOV 2009 anlässlich seines 50. Geburtstags einige seiner liebsten musikalischen Partner ins Kölner LOFT eingeladen hatte. Nach dem Faustschlag mit Rainey, Reijseger, Schubert und Wogram und dem Dreier mit Reijseger und Schubert sind es hier nun TOM RAINEY und NILS WOGRAM, die mit dem zum Kölner gewordenen Moskauer Pianisten anstoßen. Der vom Kalifornier zum New Yorker gewordene und inzwischen ganz mit Ingrid Laubrock verbundene Drummer und der vom Braunschweiger zum halben Schweizer gewordene Posaunist gehören zu Nabatovs vertrautesten Weggefährten. Ihre zugleich tragende und fordernde Spielweise gibt Nabatov das Spielfeld, auf dem er ganz Nabatov sein kann, auf dem er seinen Suprematismus mitsamt dem klassischen Unterfutter und dem romantischen Überschuss voll entfalten kann, seine bedächtigen und träumerischen Neigungen ebenso wie seine Abneigung vor pianistentypischen Fisimatenten. Zum bluesigen Akzent von 'Nonchalant Hint' und dem nahezu mystischen im bloßen Posaunenhauch bei 'Heroes Like Us' würde 'Nail It' mit seinen launigen Kürzeln den größten Gegensatz bilden, wäre da nicht schon der Insichwiderspruch durch Nabatovs anfängliche Skrjabistik, die jedoch unter der Hand schroffe Festigkeit gewinnt, die Wograms Impulsivität ebenso anspornt wie Raineys rühriges Flirren. Aber nicht zuletzt sind es solche scheinbar willkürlichen und abrupten Gesten wie bei 'Persistence of Virtue', das mittendrin mit Raineys ostinatem Bumbumbum plötzlich motherfuckerisch loskickt, die Nabatov auszeichnen. Auch bei 'Both And' gelingt es, angestoßen von Raineys Poltergroove, gemeinsam abzuheben und sich zu verflüchtigen, damit Nabatov ein besonders lyrisches Etwas ausbrüten kann. Und das Beste kommt noch, 'Dust-Tongued Bell'. Aber hört selbst.  

Rigobert Dittmann

 

All About Jazz Italy December 2012

Questi tre signori suonano insieme da una vita e si conoscono assai bene, seppure anche in figurazioni differenti. Stiamo parlando di Simon Nabatov, moscovita attivo già dagli Ottanta sulla scena della New York che conta e poi trasferito nella Colonia del celebrato Loft, vera e propria Università del free europeo; Tom Rainey, newyorkese originario della California vero e proprio riferimento del drumming creativo della musica improvvisata di tanti "campioni" del genere e Nils Wogram, trombonista germanico, prolifico e brillante come pochi altri nel panorama europeo contemporaneo. I tre non ci mettono molto a macinare un free-project dalle caratteristiche timbriche come sempre "a livello" e marchiato dall'inarrivabile capacità produttiva del signor Leo Fegin.
Nawora (titolo estratto dalle prime sillabe dei tre cognomi dei musicisti) è in realtà la terza e conclusiva parte di un nuovo progetto dedicato alla musica improvvisata dal pianista russo. Dopo Roundup inciso con il suo quintetto e Square Down (in trio con Ernst Reijseger e Matthias Schubert), Nabatov qui pubblica le registrazioni fatte negli stessi giorni dei lavori citati (prima settimana di dicembre del 2009). Difatti questo nuovo progetto difatto risulta il "Gentle Triumvirate," per usare l'appellativo contenuto nelle note di copertina, estratto appunto dall'organico dei titolari dei lavori precedenti.
Come ogni lavoro della Leo, anche qui la fa da padrone il vocabolario estetico dei titolari di queste session. Anarchico, energico, under stated, jazzistico, per certi versi addirittura romantico, il racconto di queste sette lunghe improvvisazioni è di quelli che fanno parte di una certa qual drammaturgia della musica moderna tout court. La formula è quella della consueta esplorazione sonora, rigorosamente rivolta verso molteplici strade. Denso ma diretto, mai scontato o "facile," il gioco proposto è quello del corretto ma mai evanescente equilibrio delle tre personalità presenti. L'interazione e l'affiatamento sono pressoché perfetti e mostrano tre universi ben delineati al servizio di una splendida testimonianza espressiva capaci di una lingua totale sempre differente ma comune.
È la strada ormai ben assodata dell'euro-free che Leo Records conosce da sempre.
Una specie di marchio di qualità. Certo che se poi partecipano al tutto anche i nomi di un "gentile triumvirato" come quello protagonista di questa incisione, il cerchio si chiude facilmente.

Vittorio Albini

 

Music Zoom Italy February 2013

Il Loft di Colonia è uno dei punti di incontro del jazz internazionale, senza riguardi al genere, che sia l'avanguardia o la tradizione. La possibilità di registrare è ovviamente ben vista dai musicisti che passano da quelle parti. Il pianista russo Simon Nabatov si è trovato in questo club nel 2009 a registrare con il quintetto Roundup, e approfittando dell´occasione ha creato delle situazioni in trio da cui sono spuntate altre due incisioni. Una delle due è questa con il trombonista tedesco Nils Wogram ed il batterista americano Tom Rainey, due musicisti con cui lavora da tempo. I tre preferiscono un dialogo senza troppi clamori, in cui spesso ciascuno ha modo di esprimersi senza alzare la voce, ma ovviamente, per tre esponenti dell´avanguardia come loro non ci sono limiti alla libertà dell´eloquio. Prendiamo ad esempio il brano di apertura del disco Downstairs Upstairs che comincia in modo soffice creando un´atmosfera di attesa. Quando tutto sembra far pensare che stia qui il senso del disco arrivano le esplosioni di energia verso il picco da cui poi si parte per la discesa. Nabatov esplora gli estremi del pianoforte, lasciando agli altri due spazio al centro. Un altro bellissimo brano è Persistence Is a Virtue, in cui durante il lungo percorso succede un pò di tutto, dai cluster fino a degli accordi molto tranquilli. Per tutto il disco, improvvisato all´istante, sembra esserci una precisa direzione, frutto degli anni passati insieme a suonare. Si conoscono a memoria e nessuno va via da quel centro che sembra attirarli come una forza centripeta. Che la musica prosegua per toni calmi come in Both And o altrove per fitti dialoghi a tre a grande velocità, non fa alcuna differenza. I tre sanno cosa dirsi, come impostare il dialogo e come creare un´architettura precisa senza dissipare l'energia investita nella costruzione. Un gran disco che aggiunge un bel contributo all´improvvisazione contemporanea.


Vittorio Le Conte

 

Percorsi Musicali Italy September 2012

Nabatov ha una valente carriera nell'ambito dell'improvvisazione libera, così come importanti sono i palmares del batterista Rainey e del trombonista Wogram. Sono formule che funzionano quelle che di solito Nabatov ha intrapreso in duo o trio e d'altronde con Rainey ha condiviso splendidi momenti nel trio assieme al contrabbasso Drew Gress; così come importanti sono i duetti con Rainey stesso (ben documentati su "Steady now") e con Wogram (che contano già cinque pubblicazioni discografiche).
"Nawora" costituisce ancora un perfetto esempio di interazione, che si snoda in lunghe improvvisazioni free che mettono in evidenza le qualità dei tre musicisti: Nabatov si muove sulla lunghezza d'onda di Cecil Taylor, Wogram è un grande cesellatori di suoni, che nei momenti più esagitati sembra acquisire la potenza di una giungla di elefanti, Rainey apporta il suo drumming sfaccettato; l'affiatamento si arguisce ascoltando l'interezza delle composizioni, che producono suoni appropriati per dare la giusta espressività agli strumenti che realmente parlano la loro lingua. 

Ettore Garzia

 

JazzFlits Holland March 2013

In december 2009 had pianist Simon Nabatov het podium van de Keulse jazzclub The Loft tot zijn beschikking. Hij speelde er met vier muzikanten in drie formaties. Het complete kwintet was te horen met composities van de instigator op de cd ‘Roundup’, die in 2010 bij Leo Records verscheen. In 2011 volgde ‘Square Down’ met cellist Ernst Reijseger en saxofonist Matthias Schubert, een album met vrije improvisaties.
Ook het nieuwe album ‘Nawora’ gaat puur uit van de fantasie van een trio dat naast Nabatov uit trombonist Nils Wogram en drummer Tom Rainey bestaat. De favoriete improvisatiestrate- gie van het drietal is het in elkaar puzzelen van een muzikaal betoog op basis van kleine bouwstenen. Zo wordt er in zowel volheid als intensiteit gebouwd, en kan het er af en toe heftig aan toe gaan. In het midden van ‘Persistence is a virtue’, bij- voorbeeld, komt Rainey na een opening van kleine pianofiguren met een aanhoudende, dwingende groove. Het drietal gaat er rondborstig mee vandoor, om vervolgens stil te vallen op een bedachtzame, maar ritmische pianosolo. Als Wogram en Rainey zich weer bij Nabatov voegen, ontstaat een lichtvoetig geheel. Het geeft aan hoe veelzijdig, speels en bedachtzaam het drietal musiceert, want de track is een goede indicatie voor de rest van het album.

Herman te Loo

 

JazzColours Italy May 2013

Non si spiega come mai, data la lunga cono- scenza e collaborazione fra loro in svariate si- tuazioni, il pianista russo Simon Nabatov, il trombonista tedesco Nils Wogram ed il batterista americano Tom Rainey non avessero pensato già da prima a mettere su un trio insieme. Questa session al Loft di Colonia, ormai a tutti gli effetti un hub del jazz internazionale, appare infatti del tutto casuale. Nabatov si trovava nella cittadina tedesca, nel 2009, per registrare con il quintetto Roundup, e già che c'era ne ha voluto approfittare per provare anche un paio di trii: quello con il violoncellista Ernst Reijseger ed il sassofonista Matthias Schubert, pubblicato in "Square Down", ed il presente "Nawora". Titolo formato dalle prime due lettere dei cognomi dei musicisti, già in questo c'è un che di paritario, che si ritrova naturalmente pure nella musica che suonano. Ognuno propone e ha facoltà di riprendere a modo proprio ciò che gli altri propongono, le tante direzioni possibili possono sempre venire cambiate per portarsi su nuovi sentieri, basta un accordo di Nabatov, una nota di Wogram, un colpo di piatti o di rullante da Rainey: un percorso che avanza per esplorazioni, fatto di ascolto e risposta, azione e reazione, una que- stione praticamente di chimica. Così piano piano monta Downstairs Upstairs, così gli scambi si fanno pacati e discorsivi in Nonchalant Hint, così diventano più densi e corali in Heroes Like Us. Eppure, se il disordine qui non è mai caos sonoro e non prende mai il sopravvento, allo stesso modo non mancano alcuni delicati passaggi soli- stici o perfino romantici, come in Both and. In ogni caso, tutto è conseguenza di quel senso pa- ritario che permette al trio di tirare e smuovere continuamente il filo del racconto musicale, riflessivo o collettivo che sia, ma sempre istanta- neo: come avviene per Persistence Is a Virtue, il momento forse più topico dell'intera registra- zione. Ogni suono è cristallino, le sovrapposizioni procedono intense e vi si percepisce una co- stante energia. Un'energia sempre latente che deriva dalla profonda conoscenza reciproca di musica e di palco. Che farebbe ben sperare per un nuovo episodio di Nawora, magari ancora oc- casionale, ma, c'è da scommetterci, sempre ben realizzato._An.Rig.